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Covid-19: dal Cura Italia 600 euro ai professionisti


 
Dal 1° aprile si potrà cominciare a fare domanda all’Inps per ottenere l’indennità da 600 euro destinata agli autonomi/partite Iva che certamente, fra le misure di sostegno al reddito contenute nel Decreto Marzo, cosiddetto “Cura Italia”, varato dal Governo per porre un primo argine alla nascente crisi economica causata dall’epidemia da Covid-19, è una fra più sondate dalle domande dei lettori.

C’è subito da premettere che non si tratta di un indennizzo dilazionato nel tempo – quindi per intenderci non è come il Reddito di Cittadinanza o il Bonus Bebè, che sono appunto assegni strutturati su archi di tempo più lunghi rispettivamente di 18 e 12 mesi –, bensì di un beneficio “una tantum” riconosciuto per il solo mese di marzo e non imponibile ai fini fiscali, esattamente come i 100 euro extra in busta paga per i dipendenti che a marzo hanno svolto, fin quando hanno potuto, il proprio lavoro nelle sedi ordinarie anziché in modalità smart-working. È però altrettanto probabile - stando alla conferenza di sabato sera del premier Conte e del ministro Gualtieri - che nel già annunciato decreto Aprile la misura venga protratta se non addirittura potenziata, e resa quindi più inclusiva.
 

Bonus 600 euro: chi ne ha diritto?

Ad oggi comunque i 600 euro, stanti i requisiti (vedi più avanti) individuati dal decreto interministeriale firmato a quattro mani dai ministri di Lavoro ed Economia, Catalfo e Gualtieri, spettano ai:
  • liberi professionisti titolari di partita Iva alla data del 23 febbraio 2020
  • lavoratori titiolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa attivi alla medesima data, iscritti alla Gestione Separata.
 

Bonus 600 euro: per quali categorie di lavoratori?

Per l’esattezza, quando parliamo di indennizzo di 600 euro, facciamo in realtà riferimento a più indennizzi destinati contemporaneamente ad altrettante categorie di lavoratori, quindi il suddetto elenco in due voci contiene in realtà più sfaccettature. Nello specifico, allora, queste sono le categorie che al momento ne possono godere richiedendolo all’Inps dal 1° di aprile:

  • liberi professionisti titolari di partita Iva attiva al 23.02.2020 e lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa attivi al 23.02.2020, iscritti alla Gestione separata Inps, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie;
  • lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell’Ago (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, mezzadri e coloni), non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, ad esclusione della Gestione separata;
  • lavoratori dipendenti stagionali del settore turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 01.01.2019 e il 17.03.2020, non titolari di pensione e non titolari di rapporto di lavoro dipendente al 17.03.2020;
  • operai agricoli a tempo determinato, non titolari di pensione, che nel 2019 abbiano effettuato almeno 50 giornate effettive di attività di lavoro agricolo;
  • lavoratori iscritti al Fondo pensioni Lavoratori dello spettacolo, con almeno 30 contributi giornalieri versati nell’anno 2019 al medesimo Fondo, cui deriva un reddito non superiore a 50.000 euro, non titolari di pensione e non titolari di rapporto di lavoro dipendente al 17.03.2020;
  • lavoratori autonomi e liberi professionisti non in regola con i versamenti contributivi, ma in possesso di tutti gli altri requisiti previsti dalla norma.

 

Bonus 600 euro: quali sono i requisiti?

Quanto invece ai requisiti economici, il decreto interministeriale di MEF e Lavoro stabilisce, riguardo agli autonomi e professionisti, che l’indennizzo sarà riconosciuto:
  • ai lavoratori iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria che abbiano percepito, nell’anno di imposta 2018, un reddito complessivo non superiore a 35.000 euro, posto che il soggetto richiedente abbia adempiuto agli obblighi contributivi previsti con riferimento all’anno 2019;
  • ai lavoratori iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria che abbiano percepito, sempre nell’anno di imposta 2018, un reddito complessivo compreso tra 35.000 e 50.000 euro, a condizione che la partita Iva sia stata chiusa nel periodo compreso tra il 23.02.2020 e il 31.03.2020 o che sia stata subita una riduzione di almeno il 33% del reddito relativo al primo trimestre 2020 rispetto al reddito del primo trimestre 2019.
     

Bonus 600 euro: come fare domanda?

Sul fronte invece delle indicazioni operative demandate all’Inps per poter fare richiesta, l’istituto previdenziale nel messaggio n. 1381 del 26 marzo ha fatto sapere che l’accesso al beneficio è stato predisposto in “modalità semplificata”. Questo cosa significa? Che a conti fatti, per chi non ne fosse provvisto, non si potrà prescindere totalmente dal PIN, ma che basterà essere in possesso della sola prima parte del codice “ricevuta via SMS o e-mail, dopo averla richiesta tramite portale o Contact Center”.

Più specificatamente, informa l’Inps, “la richiesta del PIN può essere effettuata attraverso i seguenti canali:
  • sito internet www.inps.it, utilizzando il servizio “Richiesta PIN”;
  • Contact Center, chiamando il numero verde 803 164 (gratuito da rete fissa), oppure 06 164164 (a pagamento da rete mobile).


Una volta ricevute (via SMS o e-mail) le prime otto cifre del PIN, il cittadino le può immediatamente utilizzare in fase di autenticazione per la compilazione e l’invio della domanda online per le sole prestazioni sopra individuate. Qualora il cittadino non riceva, entro 12 ore dalla richiesta, la prima parte del PIN, è invitato a chiamare il Contact Center per la validazione della richiesta”. Altrimenti è anche possibile inoltrare domanda chiedendo assistenza agli operatori del Patronato Acli chiamando lo 049601290.



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